Entusiasmo e rigorosa applicazione accompagnano la vigilia della grande classica trentina, che il veterano della Scuderia ViMotorsport griffato AlpenPlus, conobbe nel lontano 2011 su un’Elia 1000.
TRENTO- E’ un grande collezionista delle salite di maggior pregio del nord Italia, delle quali enumera spesso tante edizioni a curriculum. Arriva la Trento-Bondone e Paolo Venturi affila le armi per una lotta che sarà più aspra che mai, in primis per la durezza fisica costituzionale di una due giorni di gara da 52 km e mezzo declinata al 9% di pendenza media, divisi fra la doppia sessione di prova del sabato e quella di gara della domenica. Il caldo atteso e gli avversari di classe, completano il corredo agonistico estremamente complesso ma anche eccezionalmente affascinante, della Salita della Salite. Paolo Venturi ha conosciuto l’Ammiraglia delle gare in montagna da pilota già maturo, affrontandola per la prima volta tredici anni fa, quando scalava il Monte Bondone su una primordiale Elia con cuoricino Yamaha 1000, al tempo ancora acerba ed incline al surriscaldamento. Le sue partecipazioni al Bondone sono poi continuate nel tempo attraverso varie Elia ben più evolute e performanti e in un paio di occasioni anche con la Radical SR4 Evo dell’AutoSport Sorrento, efficace e ben settata protobike con cui ha centrato il proprio miglior tempo personale al km 17+300. Quest’anno Venturi potrà contare su una Honda Civic di taglia RS2000 tecnicamente più efficace del 2023 e su una maggiore conoscenza della vettura, aspetto che lo aiuterà nella gestione delle gomme, già di per se’ più valide di quelle impiegate lo scorso anno. Il commento del pilota: “Eccomi pronto per la mia 11^ Trento Bondone, la classica trentina che ogni salitaro vorrebbe correre almeno una volta nella vita! La mia prima volta è stata nel 2011 con l’ Elia telaio n°9, ancora con motore Yamaha 1000, che aveva grossi problemi di surriscaldamento infatti ricordo che avevo applicato vistose appendici alle prese d’aria per cercare di far abbassare le temperature. Tutti i piloti che affrontano la Bondone per la prima volta temono la lunghezza del percorso e la difficoltà di memorizzazione della strada ed infatti è impossibile impararla a memoria fin dalla prima volta. Il trucco, che consiglio a tutti i neofiti, me l’ha insegnato l’amico pilota ed istruttore di sci Roberto Parisi, che abita nelle vicinanze. Nel 2011 fu lui a spiegarmi quali sono le 5 o 6 curve che in questa salita non si possono sbagliare, pena incidenti disastrosi, il resto poi si va a vista. Così infatti feci quell’anno e in seguito, a forza di provarla e a correrla, la strada la ricordo perfettamente. Come strategia di gara, in una gara dove ogni passaggio è pari a 3 salite di media lunghezza, si deve imparare a gestire freni, temperature, gomme e concentrazione del pilota, soprattutto nell’ultimo settore, facile da ricordare per il susseguirsi di tornanti e rettilinei, ma non banale, appunto per le condizioni di vettura e pilota. La forma fisica, per fortuna, non è mai stato un mio problema, ed anche quest’anno mi sono molto ben preparato con palestra e lunghe camminate. Con le varie versioni dei telai Elia 1000/1300/1400 con cui ho corso, il miglior tempo è stato un 11’07” ma il miglior parziale risale al 2018, un buon 10’45” e 22° assoluto, con la Radical SR4 1400 del team Autosport Sorrento, una vettura perfettamente preparata ed efficace in tutto il percorso. Nel 2023, la mia unica partecipazione con una vettura turismo, la attuale Honda Civic Type R con vittoria di classe. Quest’anno, nel 99° anno dalla prima edizione (73° volta che si disputa), la gara ha titolazione Supersalita e CIVM e sono consapevole che saranno al via piloti con vetture competitive ed un “local hero” molto forte, che passerà dalla RS 1600 alla RS 2000 e sarà della partita su una Clio RS. La febbre Bondone cresce di momento in momento! Age is not a limit!!”
Articolo di Francesco Romeo
Foto di Giuseppe Rainieri