Nel dopo gara dell’Alpe del Nevegal, il pilota della Tramonti Corse ha presentato reclamo contro tre avversari di gruppo, alla guida di vetture risultate in due casi difformi in alcuni aspetti. Alla Hyundai della DP Racing condotta dal pilota campano è stata invece contestata la mancanza di un sigillo fra coppa e monoblocco, a cui D’Angelo si è subito appellato. Di seguito le dichiarazioni di D’Angelo.
Una decisione affatto estemporanea, ma meditata e valutata dopo un’analisi reiterata e mirata all’osservazione attenta delle prestazioni scaturite nelle varie tappe, in ogni transitorio di gara.
Giuseppe D’Angelo ha presentato reclamo al termine della gara Civm dell’Alpe del Nevegal, all’esito del quale due auto di altrettanti concorrenti della stessa divisione tecnica sono risultate non conformi al regolamento in più punti ed una è risultata invece conforme alle normative.
I vari aspetti tecnici constatati come irregolari dalle figure federali competenti, riguardano i vari sigilli apposti sugli apparati di sovralimentazione delle vetture in questione e in aggiunta l’indisponibilità della prescritta fiche, mentre per ciò che afferisce alla vettura di D’Angelo veniva contestata e quindi verbalizzata la mancanza di un singolo sigillo fra coppa dell’olio e monoblocco motore. Per effetto di tali verifiche di officina, due dei concorrenti reclamati sono stati squalificati con contestuale sospensione immediata del passaporto, mentre a D’Angelo è stata invece applicata la sospensione del risultato di gara, in attesa delle previste verifiche. Una misura a carico del reclamante quindi molto meno gravosa, in considerazione della tenuità della difformità riscontrata.
Il commento di Giosy71:
“A prescindere, da mesi ero già molto perplesso rispetto al criterio generale stabilito dal BOP (Balance of Performance), che ha penalizzato eccessivamente talune vetture, in primis la Hyundai I30, con pesi troppo superiori (anche + 80 kg) a quelli assegnati alla Peugeot 308, nettamente la più leggera e bassa di tutte, la quale ha potuto sempre beneficiare finanche di un’altezza da terra sensibilmente inferiore (3 cm), con vantaggi dinamici evidentissimi. Un bilanciamento davvero efficace avrebbe dovuto prevedere durante la stagione, secondo il mio modesto parere, anche il decremento del peso della vettura più zavorrata e non solo l’aumento di quella più leggera, come è sempre accaduto nelle serie turismo più avvincenti ed equilibrate della storia. Su taluni esemplari della vettura francese persistevano inoltre delle perplessità (da più parti condivise), circa la presunta adozione di un sistema di sovralimentazione capace di imprimere una superiore reattività ad ogni carico del gas, aspetto che avrebbe potuto notevolmente aiutare la macchina in questione in ogni fase dinamica avendo più facilmente ragione dell’ aggravio di peso applicatole ad oltre metà campionato, tale da risultare comunque molto più leggera rispetto alla massa complessiva invece prescritta invariabilmente in tutta la stagione, per la Hyundai I30. L’aspetto tecnico difforme contestato alla vettura da me condotta e di proprietà della DP Racing, factory verso cui nutro totale fiducia, (vettura recentemente revisionata dal canale ufficiale previsto), non ha alcun riverbero sulla prestazione pura e questo lo sanno bene tutte le parti in causa, diversamente da quanto invece potrebbe provocare una presunta alterazione del sistema di sovralimentazione prescritto. La mia totale buona fede si evince proprio dal fatto che pur sapendo di poter essere a mia volta controllato in sede di reclamo, ho proceduto comunque ad inoltrarlo. Se avessi avuto qualcosa da nascondere sulla macchina della DP Racing che guido, evidentemente non mi sarei esposto. Partendo da questo aspetto eloquente, ognuno faccia le sue valutazioni. Ho letto inoltre con sommo sconcerto roboanti dichiarazioni in cui nel post gara si vantavano record di piloti poi squalificati e che parlavano di “consolazione e giustizia” per via del fatto che anche alla mia vettura sia stata contestata la mancanza di un sigillo, del tutto ininfluente ai fini della potenza e della coppia del propulsore. Uno sportivo vero o un team, se davvero animato da valori umani ed agonistici sani, dovrebbe sentirsi “consolato” quando viene ravvisata la totale regolarità di ogni sua posizione e non quando si ravvisa una presunta difformità altrui, peraltro ben diversa nella potenziale ricaduta prestazionale. Sono atteggiamenti questi che trovo rancorosi, antisportivi, immaturi, non consoni ad un campionato italiano e che si commentano da soli. Io al posto di questi comunicati agiografici ed autoreferenziali avrei avuto il buon gusto, la sobrietà e la sportività di dare semplicemente la notizia di quanto accaduto, sia per il pilota conforme che per quelli difformi, con una nota scevra da giudizi personali e da ridondanti menzioni di record, del tutto inopportuni in considerazione delle squalifiche avvenute nella gara in questione. Aspettando con fiducia l’esito delle previste verifiche da parte delle autorevoli istituzioni competenti, a chiunque volesse conoscere più nel dettaglio gli aspetti inerenti ai reclami fatti, ricordo che gli stessi sono disponibili sul sito istituzionale”.