La Rampa portoghese si conferma gara poco adatta alla Lancer con semicurve velocissime, ma l’alfiere del Phoenix Racing Team è riuscito a portare a casa un secondo posto che mantiene intatte le chance di riconquistare il trofeo continentale delle “closed car”
Vedere il bicchiere mezzo pieno è riduttivo quando si parla di una piazza d’onore. Giusto quindi magnificare il secondo posto ottenuto da Antonino Migliuolo alla 42ª Rampa Internacional de Falperra (tempo totale 4’29’’597 sommando i due migliori tempi), in un tracciato di 5200 metri dalle caratteristiche meno favorevoli alla sua Mitsubishi Lancer 3.0 Evo. Oltre metà percorso composto da semicurve velocissime dove ha raggiunto un picco di velocità di punta superiore agli avversari, 220 km/h, ma poi quando metteva giù una marcia scendeva a 140 mentre gli altri stavano sui 200, e il cronometro lì a scandire la forbice prestazionale. Dopo un sabato di prove travagliate (2’24’’488, 2’19’598, 2’20’306), con la macchina recuperata dall’incidente in Spagna, domenica in Portogallo ha comunque messo in campo tutto il suo repertorio di audacia e talento. “Ho ascoltato quello che mi dicevano il motore e l’assetto nella prima salita conclusa in 2’16’’310 – spiega O’Play – e così mi sono fidato a forzare sulla seconda, montando due gomme nuove davanti e prendendo anche dei rischi non indifferenti, segnando un 2’14’’183 che considero ottimo. Funziona così: decidi una tattica, ma poi quando scatta il verde vai giù di pedale e ci metti il cuore, non sempre ragioni. Nella terza, invece, vedendo il mio principale rivale Igor Stefanovski presentarsi allo start con l’ennesimo set di pneumatici freschi, è stato logico evitare azzardi e chiudere in 2’15’’414. Penso di aver dato comunque il massimo e sono contento, anche se a questo punto della stagione speravo di poter contare io su tre vittorie e un secondo posto. Pazienza, il campionato è lungo e arriveranno gare più adatte al nostro potenziale”. Prossima tappa in calendario la 42ª Ecce Homo Sternberk in Repubblica Ceca nel weekend del 3/4 giugno. Dove c’è da riscattare la mala sorte dello scorso anno in un tracciato da 7800 metri, abbastanza tortuoso. “Pane per i nostri denti” avverte Migliuolo, sempre determinato e grintoso, “ringraziando tutti gli sponsor che sostengono il nostro programma e apprezzano gli sforzi per essere competitivi”.