Christian Merli lo aveva detto prima della corsa. Vi fosse stata la chicane non avrebbe gareggiato. Con la sua Osella FA 30 Judd LRM, era sceso ad Ascoli per affrontare la 61ª edizione della Coppa Paolino Teodori, 5° appuntamento del Campionato Italiano Velocità in Montagna. Era una delle rare occasioni per effettuare un test in una gara che non si sovrappone con il campionato d’Europa. Dopo le prove di sabato ha caricato la sua sport sul camion ed è ritornato a casa.
Chicane? No, grazie
“Lascio Ascoli a malincuore. Non condivido assolutamente l’inserimento di questa chicane nel tratto finale di gara. Non è adatta alle nostre vetture e snatura la corsa. L’avevo detto che in questo caso avrei fatto solo le prove. Negli slalom ci sono dei birilli, mentre questa è una gara di velocità in montagna. Se vogliono ridurre le prestazioni ci sono altri modi per farlo, ma serpeggiare in mezzo ad ostacoli formati da pneumatici è pericoloso. Con le nostre sport si rischia di toccare. Mi è successo lo scorso anno, quando in una situazione simile, urtando in una chicane, ho piegato un tirante della sospensione. Due curve dopo ho perso il controllo del mezzo per il cedimento meccanico. Sono un fautore della prudenza, ma questo tipo di slalom in nome della sicurezza, è pericoloso. Comunque, viste anche le troppe date concomitanti con l’Europeo, lascio il Campionato Italiano Velocità in Montagna e mi dedico a quello che reputo più importante. Certo, erano dispiaciuti, ma ora la mia concentrazione è sulla Trento – Bondone di domenica, 5° round del Campionato d’Europa. Le prove? Bene la prima dove eravamo al comando e nella seconda, dove ci tenevo a fare bene visto che lasciavo tutti, s’è spento il quadro della macchina. Quindi si è riacceso per spegnersi nuovamente. Sono salito con molta cautela ed abbiamo scoperto un problema già risolto alla stacca batteria. Un bene sia successo qui piuttosto che in Bondone”.