Mezza delusione per il driver del Phoenix Racing Team che ha completato solo Gara 1 con la Lancer Evo IX 3.0 Però gli aggiornamenti tecnici si sono rivelati positivi
Martedì 22 agosto 2023_ Sapeva in anticipo che sarebbe stata una ripartenza ad handicap nel Campionato Europeo della Montagna dopo la sosta prolungata di sette settimane dalla trasferta (vincente) in Polonia. Il tracciato della Course de Côte de Saint Ursanne, in Svizzera, non è mai stato ottimale per le caratteristiche della sua Mitsubishi Lancer Evo IX 3.0 griffata Phoenix Racing Team. Però Antonino Migliuolo si è presentato nel Canton del Giura con un pacchetto di aggiornamenti tecnici che gli hanno consentito di agguantare il secondo posto in Gara 1 per il Gruppo 3 delle vetture coperte, quinto assoluto di Categoria 1. “Sono andato forte da subito – sottolinea O’Play – nonostante la sgommata in partenza dove ho lasciato qualche decimo e l’accortezza di non spingere al massimo nel sottobosco, evitando rischi di aderenza. Il mio unico tempo di domenica, 2’06’’043, è più basso di oltre 4’’ rispetto a quanto ho fatto segnare lo scorso anno nella prima frazione cronometrata, di 3’’ rispetto alla seconda. Significa che gli interventi sul motore e le nuove appendici aerodinamiche hanno funzionato a dovere”. Dunque è plausibile che in Gara 2 sarebbe andato ancora più veloce e magari avrebbe sovvertito il pronostico che lo vedeva escluso dal gradino più alto del podio. Invece nella fase di riallineamento prima del secondo start si è rotto il cambio all’improvviso: la macchina è rimasta bloccata e il ritiro è stato inevitabile. Una cocente delusione sotto un torrido sole: “Confesso che lì per lì sono rimasto affranto, con la sensazione di un campionato ormai compromesso. Ma poi riflettendo sull’intero weekend, sui progressi della macchina, sulle possibilità di classifica al netto degli scarti, credo di avere ancora delle chance e in ogni caso affronterò con la massima determinazione le ultime due sfide, in Slovenia e Croazia. C’è sempre la possibilità, in fin dei conti, che la capricciosa dea bendata si volti da un’altra parte”.