Gli organizzatori della Pedavena non mollano

Se dovessimo dare un titolo a questa vicenda potremmo benissimo dire che il parco vieta una manifestazione che guarda alla sostenibilità.

La dovuta premessa infatti è che stiamo parlando di una manifestazione di lunga tradizione che insiste nel nostro territorio da ben prima che vi venisse istituito l’Ente Parco Dolomiti Bellunesi; si tratta di una manifestazione che da sempre ha guardato alla sostenibilità ambientale e ne ha fatto un manifesto per coniugare in modo eco compatibile un’attività ludico ricreativa, con importanti risvolti economici, con la dovuta tutela dell’ambiente in cui si svolge. Un esempio unico di come la tutela e salvaguardia del territorio possono coesistere con manifestazioni di grande rilevanza sociale ed economica. Parliamo oggi di una gara che muove un indotto di oltre 1 mln di euro e la sua cancellazione, in un momento storico peraltro particolarmente delicato, comporterà una pesante ricaduta negativa sul nostro territorio. Un territorio che non può contare su grandi risorse ma che ha saputo ritagliarsi negli anni un ruolo di primo piano nel turismo anche e soprattutto grazie a manifestazioni come la Pedavena Croce d’ Aune. Se il Parco ha come fine la tutela del territorio, la Pedavena Croce d’ Aune è da sempre sinonimo di come il territorio si può vivere con l’assoluto rispetto dei luoghi; penso alla minuziosa opera di pulizia che da sempre i volontari del comitato effettuano all’indomani della gara per ripristinare alla perfezione ogni cm del percorso e degli spazi in cui ha sostato il pubblico.

Attorno a questa manifestazione ed in affiancamento al suo storico comitato organizzatore, negli ultimi mesi si è costituito un nuovo gruppo di lavoro che ho avuto il piacere e l’onore di coordinare sotto la direzione attenta del Presidente Lionello Gorza. Si tratta di un gruppo giovane e pieno d’entusiasmo che ha posto a faro dei propri obiettivi la sostenibilità ambientale della manifestazione ed una nuova immagine, più fresca ed al passo con i tempi. È cosa assai rara oggi nel mondo del volontariato poter affiancare all’esperienza di chi è navigato un gruppo di giovani che possano assicurare in futuro il necessario passaggio generazionale. Ebbene è paradossale che oggi un gruppo che nel proprio statuto ha inserito proprio la sostenibilità ambientale come principio fondante, si trovi a discutere con l’Ente Parco della possibilità di effettuare o meno la manifestazione. Sono state assunte già importanti decisioni che vanno nella direzione di abbattere l’impatto ambientale investendo sulla digitalizzazione e limitando ad esempio al massimo la stampa di volantini o libretti che poi magari vengono dispersi nell’ambiente. Si tratta di fatti concreti di tutela del territorio perché l’uomo ed il territorio sono un connubio inscindibile e non saranno mai questi tipi di restrizione a rendere un’ambiente più sostenibile. Quando l’uomo abbandona il territorio i risultati si vedono e non sono certo positivi.
Il Parco ci oppone un preavviso di diniego alla Pedavena Croce D’ Aune, fondato però sul solo dettato nell’articolo 29 del Regolamento del Parco che vieta lo svolgimento di manifestazioni od eventi sportivi motoristici di qualsiasi tipo o natura dimenticando però di coniugare detto articolo con la lettura dell’art. 18 che, al comma 1 consente la circolazione con mezzi a motore sulle strade Regionali, Provinciali e Comunali ed al comma 2 vieta la circolazione dei mezzi a motore lungo tutte le strade silvo-pastorali o quelle individuate con apposita ordinanza.

Sul tema, l’avv.to Enrico Gaz, uno dei migliori professionisti a livello nazionale in materia amministrativa, su incarico del Comune di Pedavena, fornisce un parere opposto rispetto a quello dell’Ente Parco. Quello dell’avvocato Gaz ben rappresenta, a nostro avviso, la corretta interpretazione che deve essere data al regolamento del Parco ovvero che la circolazione con mezzi a motore, e pertanto anche l’effettuazione della manifestazione motoristica, può benissimo avvenire sulle strade Regionali, Provinciali e Comunali mentre non può avere luogo in altri percorsi individuati dall’Ente Parco. Del resto il Regolamento, seppur approvato dal Ministero e pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel 2021, è stato approvato dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco nel 2008 ma mai nessuno ha osato insinuare anche solo lontanamente che la manifestazione in oggetto potesse risultarne coinvolta.
Anche Il Ministero della transizione ecologica, interessato della questione, in una propria lettera datata 07/07/2022, pur rimettendo all’Ente Parco la competenza a fornire un’interpretazione autentica del Regolamento, (interpretazione che ad oggi il Consiglio Direttivo del Parco non ci risulta abbia fornito sebbene trattasi di onere che ricade sullo stesso Consiglio a norma del D.Lgs 165/2001 art. 4 c.1 lettera a ) mai cita l’art. 29, soffermandosi invece sull’articolo 18 e sulle condizioni cui è legata la circolazione dei veicoli a motore sulle strade come quella oggetto della manifestazione.
Il MITE sottolinea che la circolazione di mezzi a motore nel rispetto del Codice della strada è assolutamente ammessa e non è sottoposta a particolari limitazioni. E, va sottolineato che il Codice della Strada prevede, fra l’altro, anche lo svolgimento di competizioni motoristiche.
Lo stesso MITE si spinge oltre precisando che grava sull’Ente Parco l’onere del successivo controllo sul rigoroso rispetto delle normative durante lo svolgimento della manifestazione. Appare chiaro che se il MITE avesse sposato la linea di una restrittiva interpretazione del Regolamento non avrebbe alcun senso rammentare che grava sull’Ente Parco il monitoraggio sul corretto svolgimento della manifestazione. Ora, i tempi sono decisamente ristretti quindi è assolutamente necessario che l’Ente Parco sciolga ogni riserva e fornisca il proprio parere definitivo in tempi rapidissimi e noi confidiamo che detto parere sia positivo.
In questi mesi abbiamo portato avanti un grosso lavoro e dobbiamo ringraziare prima di tutto l’amministrazione Comunale di Pedavena che è stata sempre al nostro fianco; ed un ringraziamento va anche ai parlamentari bellunesi che senza guardare a logiche di partito si sono spesi a Roma per trovare una soluzione ma soprattutto per risolvere la questione per il futuro. La gara si può fare, è chiaro che ci sono le condizioni tecnico giuridiche per consentirne lo svolgimento. Bisogna capire se chi di dovere si assumerà le proprie responsabilità con spirito di appartenenza al territorio.
Chiudiamo anticipando che, stante la nostra volontà di non mollare la presa e tentare fino all’ultimo di organizzare la manifestazione, abbiamo deciso di spostare in avanti la data inizialmente prevista per il prossimo 3 e 4 settembre; abbiamo individuato una data nel corso del mese di ottobre e non appena avremo il via libera dalla federazione sportiva la comunicheremo.

Noi non molliamo e invitiamo tutti gli appassionati di questo sport e tutti quelli che hanno a cuore il nostro territorio a starci vicino senza trascendere in inutili polemiche o campagne denigratorie che non giovano a nessuno. Lo facciamo anche e soprattutto nel ricordo di un grande amico che ha dato l’anima per questa manifestazione e ci ha lasciato tristemente lo scorso anno, Maurizio Gris che sicuramente da lassù a proprio modo sta esprimendo il disappunto per la piega che hanno assunto gli eventi di questi mesi.