Il driver trentino della Vimotorsport ha firmato il nuovo record di salita in 2’41’’96
Grandi prestazioni con leadership in successione a Fregona per Cappello, Sertori, Cenedese, Trolio, Miotto, De Stefani, Zardo, Ticci, Zanoni, Liber e De Gasperi sino al fulmine del n.1 che nobilita la splendida cronoscalata dell’Automobile Club Treviso
C’è quell’aforisma di Einstein che dice “tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”. Non è certo uno sprovveduto il campione europeo in carica, ma nessuno alla 41ª Vittorio Veneto – Cansiglio avrebbe scommesso sul nuovo record di salita, seppure a distanza di 13 anni dal timbro di Denny Zardo in 2’43’’00. Perché al tracciato di 5930 metri, con dislivello di 443 e pendenza media del 7,65 per cento, sono state aggiunte due chicane di rallentamento che obbligano a scalare e pestare sui freni. Ma Christian Merli è certamente uno che inventa con il suo talento cristallino, fortificato da una gavetta micidiale. E il driver trentino, portacolori della locale Vimotorsport, dopo aver strabiliato nelle prove di ieri e giurato che non avrebbe rischiato nulla di più, oggi ha tirato fuori dal cilindro una prestazione eccezionale in Gara 1 fermando le lancette a 2’41’’96, scrivendo una nuova storia per la Cansiglio rivitalizzata dall’Automobile Club Treviso, alla media di 131’8 km/h. Un fulmine che ha elettrizzato gli spettatori sul percorso e scatenato l’entusiasmo davanti al monitor dei cronometristi. Un po’ di sana retorica per incensare Merli senza dimenticare gli altri straordinari protagonisti del mattino di Fregona, con qualche nuvola di giornata a rendere meno implacabile il sole e l’afa. Innanzitutto gli storici, orfani di Stefano Peroni che ieri ha rotto il motore della sua Martini K2 di 5° Raggruppamento alla fine della seconda manche di prova. Così oggi il vincitore di Gara 1 è stato il padre Giuliano Peroni su Osella PA 8/9 in 3’25’’79 (primo del 3° Raggruppamento) davanti a Rino Muradore su Ford Escort RS staccato di 12’’66 (primo del 2° Raggruppamento), terzo Michele Massaro su Bmw M3 a 15’’53 (primo del 4° Raggruppamento). Poi sono scattate le vetture moderne, scontando qualche difficoltà di concentrazione per le pause dovute ai contatti di strada per Davide Segna (Seat Ibiza Cupra) e Michele Moretto (Renault Clio), senza alcuna conseguenza per i piloti. Nella successione delle leadership provvisorie si sono messi in luce Marco Cappello (3’55’’25) su Honda Civic Ek4, poi Omar Walter Sertori (3’48’’08) su Peugeot 106 S16, quindi Ivano Cenedese (3’33’’10) su Renaul Clio Rs che ha tenuto duro fino all’avvento di Enrico Trolio (3’26’’23) con una Peugeot 106 di Gruppo E1, battuto un paio di macchine dopo da Stefano Miotto (3’25’’86) su Renault Clio Cup e da Andrea De Stefani (3’25’’08) con vettura gemella. Quando è arrivato il momento di Denny Zardo (3’20’’51) tutti con il fiato sospeso, ma al recordman di vittorie della Cansiglio (6) non si poteva chiedere un miracolo con l’Audi Rs3 Lms, tranne un tempo di assoluto rilievo. Scalzato dal timbro di Gianluca Ticci (3’07’’63) su Fiat X 1/9, poi da uello di Alessandro Zanoni (3’03’’50) su Norma Np03 Suzuki. Infine i magnifici tre nell’ordine. Federico Liber (2’53’’73) su Wolf Gb08 F1 Mistral che si è migliorato di quasi 6’’ rispetto a ieri. Diego De Gasperi (2’45’’25) su Norma FA 30 Zytek, partito lancia in resta abbassando a sua volta di quasi 5’’ dalla miglior manche di prova, un tempo da razzo perché inferiore al 2’45’’94 del sabato di Merli. Solo che Mister Continente è sceso ancora sull’altra faccia della luna, dove vanno solo i marziani come lui: 2’41’’96 consegnato alla storia. Però c’è ancora Gara 2 e quindi chissà, forse, magari, perché no?!