Se chiedete a un pilota cosa prova a guidare un’auto storica, vi dirà certamente che la differenza tra una vettura moderna e una storica è grande, specie sotto l’aspetto prestazionale. A parte velocità e accelerazione, che sono assai diverse, se a una vettura moderna “si dice di andare lì” ci va, se lo si dice a un’auto storica… va lì vicino; se si spinge sul pedale del freno di una vettura moderna, questa risponde con una frenata pronta e decisa, se si frena su una vettura storica, succede che rallenta, in particolare se ha i freni a tamburo… Ciò che conta, però, non è la prestazione. A fare la differenza tra una vettura moderna e un’auto storica c’è infatti la sfera dei sentimenti. Salire su un’auto storica e mettersi al volante è come incontrare un vecchio amore; anzi, “il vecchio amore”, ancora bellissimo nonostante gli anni passati e ricordare i bei momenti passati assieme. Per qualcun altro, addirittura, salire su un’auto storica equivale alla realizzazione del sogno giovanile di mettersi al volante di una di quelle vetture da competizione che gli sfrecciavano davanti in gloriose gare del passato. Questo il genere di sensazioni che lo scorso autunno ha determinato l’alto gradimento de “Lo Spino: Leggende in salita” e che ha spinto la Pro-Spino Team di Pieve Santo Stefano, insieme al Club Il Saracino di Arezzo, al CAMET Toscana nella persona di Giuliano Bensi e all’amico Attilio Fantini (esperto e collezionista di vetture sportive prestigiosissime) a riproporre l’evento nel 2024 e nello stesso fine settimana, l’ultimo di settembre – sabato 28 e domenica 29 – e nello stesso evocativo contesto dei tornanti della Sp 208 della Verna, sigla che per gli appassionati di motorismo d’antan significa una sola cosa: la Cronoscalata Pieve Santo Stefano–Passo dello Spino, che l’evento va a rievocare, ma in chiave assolutamente non competitiva. Trattasi infatti di un concorso dinamico di conservazione e restauro per auto e moto storiche, sportive e da competizione, sponsorizzato dalla Banca Cambiano e dalla ditta PA.RO, che si articolerà su due giornate e altrettante salite lungo il prestigioso tracciato di questo “autodromo attaccato alla montagna” che è la provinciale 208, come lo definì un grande pilota degli anni d’oro delle salite: il compianto Carlo Benelli, più conosciuto come “Riccardone”, che a Pieve trionfò nel 1970 al volante dell’Abarth 2000 e con tanto di record. Le curve dello Spino sono state pennellate negli anni anche da altri grandi nomi: specialisti delle salite (Mauro Nesti, Johannes Ortner, Domenico Scola, Gianni Varese ed Ezio Baribbi) e celebri frequentatori del Giro Automobilistico d’Italia (Gilles Villeneuve, Marku Allen, Sandro Munari, Walter Rohrl ecc.), fino ai campioni moderni della salita come Simone Faggioli, Christian Merli, Denny Zardo e tanti altri. Due saranno le parate sui gloriosi 12 chilometri e 700 metri della S.P. 208, con partenza da Pieve Santo Stefano e arrivo al Passo dello Spino, come avvenne esattamente nella prima edizione del 1965: una la mattina di sabato 28 settembre dalle 10 alle 12.30 e un’altra domenica 29, ancora dalle 10 e fino alle 12, con pranzo-premiazione a conclusione dell’evento. Maggiori info, iscrizioni e programma completo sul sito www.prospino.com. Ufficio Stampa Pro-Spino Team
Associazione Sportiva Dilettantistica PRO-SPINO Team
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