Il pilota di origini campane dopo il titolo italiano cerca nuovi confronti sempre sulla Mitsubishi Lancer e pensa al gruppo E1 in Italia ed al Gruppo 3 in Europa
Antonino “O Play” Migliuolo ha conquistato il titolo Gruppo N Velocità montagna 2020 al volante della Mitsubishi Lancer, superando vari problemi con prestazioni gratificanti. Il trentino di origine sorrentine, già campione Italiano ed Europeo, guarda al 2021 per il quale è già al lavoro da tempo.
La Federazione da un lato e gli organizzatori dall’altro hanno mostrato sicuramente competenza, professionalità e tenacia, a giugno ti aspettavi che il Campionato prendesse una forma tanto precisa?
La Federazione è riuscita a creare il campionato a giugno e posso dire che vista la situazione che c’era in Italia sono stati comunque professionali veramente e coraggiosi, insieme gli organizzatori e qualcuno potrebbe anche averci rimesso. Ci voleva tanto coraggio per provare a imbastire un campionato e fare delle gare, quindi, sono molto orgoglioso della Federazione e degli organizzatori.
Una stagione difficile nella quale comunque il Campionato Italiano si è disputato, puoi riassumerla dal tuo punto di vista?
La riassumerei molto con pochissime parole: breve, intensa e affascinante. Non aggiungerei nient’altro insomma, viste le difficoltà che c’erano questi sono gli aggettivi che vengono, ripeto coraggiosi gli organizzatori e noi piloti anche ma forse un pò di meno perché, in realtà il coraggio era di chi organizzava.
Quale gara è stata per te decisiva?
in realtà le gare decisive secondo me di questa stagione breve e intensa sono state tutte. La prima, Il Nevegal, dove c’era mio avversario Mercati, che aveva appena rivisitato la macchina. Anche io avevo preso il motore del 2017 perché il mio era già in veste di f-factor quindi la macchina era pronta a marzo, per fare l’europeo. Un motore che avevo fermo lì e per questo avevo un po’ paura, quando ho visto che invece sono riuscito a battere il record di gara, ho capito che ero a posto. Decisiva Cividale, dove c’erano 6-7 Mitsubishi, abbiamo fatto terzi in prova e poi vinto la gara, facendo un’ottima prestazione sul bagnato. Queste due le gare decisive, anche se poi sono venuti dei bei risultati in tutte le altre dove volevo e miravo a vincere, ma anche fare dei tempi buoni, in tutte le gare ci siamo presi belle soddisfazioni
In quale gara hai avuto i maggiori dubbi sulla vittoria finale?
I maggiori dubbi sulla vittoria finale, sicuramente a Cividale, ma ce l’abbiamo fatta. Poi in Sicilia ad Erice, perché purtroppo avevo fatto rifare la testata dopo il guasto a Cividale, ma la frizione non l’abbiamo potuta fare. Bastava partire e ce l’abbiamo fatta. Avevo paura di rimanere a piedi, ho comunque dato il massimo contro un agguerritissimo Cacioppo, rischiando di non arrivare, questa è stata la gara con i maggiori dubbi, ma anche quella in cui ho vinto il tricolore.
Cosa ti è mancato di più in questa stagione?
In questa stagione mi sono mancate un po’ di gare in più, nelle quali sapevo di avere il ritmo, ma anche posso dire che la mancanza del pubblico quando ridiscendi nelle gare, è la cosa che si è sentita di più, gli amici che potevano venirti a vedere, insomma… se non abbiamo il calore delle persone che fanno il tifo che ti incitano, sai che ci sono, incitano, le vedi più quando scendi che quando sali. Ma sai che ci sono, ti danno quella spinta in più. Ecco quello mi è mancato!
Cosa hai apprezzato maggiormente in questa stagione?
La dedizione di tutte le persone che ruotano attorno al mondo sport, che hanno difeso con i denti e la loro professionalità, il loro mestiere ed il loro lavoro. Noi piloti abbiamo fatto meno, comunque l’essere presenti in tante gare, penso sia stato apprezzato anche dagli organizzatori, ci siamo dati una mano l’uno con l’altro.
Se fossi costretto ad una alternativa, al posto della tua macchina quale sceglieresti?
Questa dell’alternativa è facile, già io sto facendo una alternativa perché la sto trasformando la mia Mitsubishi Lancer praticamente in E 1 Italia, un po’ diversa di f-factor per affrontare la seire europea e anche magari l’italiano ma sotto forma di E1. Se dovessi scendere dalla Mitsubishi, che è la mia vita, in questo momento mi piacerebbe andare su una GT. I prototipi ci vogliono anni per farli andare forte, mentre con una GT puntualmente mi troverei subito a mio agio.
In che direzione guardi per il 2021?
La direzione del 2021 è ovviamente difendere il titolo di gruppo N nel 2019 nell’Europeo, che adesso si chiamerà gruppo 3, con la macchina totalmente nuova. Vi un confronto maggiore con avversari e vetture diverse. Farò qualche gara in Italia avere un confronto con grandissimi personaggi e grandissimi piloti che corrono nella categoria E 1.