Alla 69° Trento-Bondone la factory bresciana brilla con l’ottimo piazzamento sulla MINI JCW di Liuzzi che passa al comando in RSTB 1600, il successo in Rs Cup del tailandese Bonnyakiat slla Renault Clio e le buone prestazioni fra le Super Car di FriJo e Parrino
La prestigiosa Trento-Bondone, disputata nel weekend appena trascorso, ha ancora una volta esaltato la competitività e la affidabilità dei mezzi curati dalla AC Racing Tecnology che ha permesso ai piloti che si sono affidati al Team dei Fratelli Abate di correre la cronoscalata più lunga e come tale più impegnativa in tutta serenità, riuscendo a raggiungere il massimo risultato nell’ambito delle loro possibilità. E’ arrivato così l’ennesimo primato nel Campionato Italiano Velocità Montagna, in una delle classi più affollate la RSTB 1600, grazie al secondo posto in gara del fasanese Giacomo Liuzzi che sarebbe addirittura potuto essere un successo pieno al netto di qualche eccessiva sbavatura e qualche badiera gialla che ne hanno compromesso l’affondo decisivo.
Conserverà un buon ricordo, oltre al trofeo portato a casa nella lontanissima Bangkok Settasit Boonyakiat il quale ha centrato il successo con la Clio Rs Cup 1600, mettendo a frutto l’esperienza dello scorso anno. La Trento Bondone non è una gara che si può improvvisare, solo chi ha alle spalle delle certezze e può contare su una adeguata assistenza riesce a dare il meglio. Lo ha confermato anche il siciliano Agostino Scaffidi, ringraziando AC Racing per la solerzia e la disponibilità prestata nei sui suoi confronti che gli hanno consentito di tornare con la sua MINI RSTB 1600 a correre la gara più dura dell’anno ottenendo un lusinghiero piazzamento.
Altrettanto soddisfacenti le prestazioni di Rosario Parrino e Sebastiano Frijo, i gentlman delle Super Car, uno con la Lamborghini Huracan l’altro con la porsche 991 Gt Cup, hanno “dato e preso” il massimo da una situzione atmosfeica che da li a poco si stava per verificare, costringendo tanti altri partiti dopo di loro a salire in condizioni impossibili. Saper leggere le variabili in una gara è spesso la chiave di volta per esaltare la propria partecipazione riuscendo i due, oltre a ben figuarare nelle classi, a guadagnare inaspettatamente posizioni nella assoluta. Tutto questo è stato possibile grazie alle indicazioni e al coordinamento della struttura