La Catania Corse trionfa alla Coppa Val D’Anapo Sortino nel ricordo dell’amico Max Di Pietro

Ci sono giornate in cui l’emozione prende il sopravvento anche sull’importanza dell’evento sportivo e ne diventa il filo conduttore. A Sortino, nella città in cui tutti lo ricordano ed ha vissuto, nella gara di cui era uno dei pilastri dell’organizzazione, lo spirito di Max Di Pietro, scomparso lo scorso anno, ha aleggiato per tutto il weekend. Erano ben 46 le vetture che sfoggiavano lo scudetto della Catania Corse, ma la 47esima era la Renault 5 di Max, che la moglie Pina ha fatto sfilare come apripista in un oceano di applausi e di occhi lucidi e Max, con quel suo illuminante sorriso, ha di certo gioito delle vittorie dei suoi amici e compagni di scuderia, ispirando in molti di loro prestazioni strabilianti con record davvero sorprendenti. Ha vinto la Catania Corse, onorando la memoria di un vero Amico, che manca a tutti. Tra i piloti autori di una prestazione straordinaria spicca di certo Samuele Cassibba, terzo assoluto con la sua “Osellina” di soli mille centimetri cubici e con un tempo segnato nella prima salita che ha scatenato l’entusiasmo dell’anfiteatro da cui gli spettatori sortinesi ammirano le ultime curve del tortuoso tracciato. Non meno grintoso è stato il padre Giovanni, penalizzato dalle dimensioni della sua Osella PA30 che ha portato al quarto posto assoluto dimostrando di non temere il confronto con nessuno; non meno caparbio è stato Salvatore Caruso, vittima del quasi distacco di una ruota posteriore della sua Elia al sabato, riparata durante la notte ha poi anche dovuto saldare un attacco di un ammortizzatore tra gara uno e gara due, ma non ha mai mollato, centrando la vittoria di classe. Emozionante vittoria in Gruppo E1 per Ivan Tudisco, autore di due manches da applausi che ha concluso fermandosi accanto alla Renault 5 di Massimo Di Pietro, esposta dopo il traguardo, omaggiandola con delle accelerate da brividi. Peccato per Rosario Alessi, davvero bersagliato dalla sfortuna, che dopo una prestazione mostruosa in prova è stato costretto al ritiro per una toccata al posteriore. In Prod Evo battaglia in famiglia tra Davide Gravina, Alessandro Cappello e Giuseppe Barbagallo, giunti in quest’ordine, ma con Gravina davvero in palla; Olindo Cassibba si è ben difeso con la sua curatissima Ritmo 130 Abarth. La gara delle bicilindriche era prova di Campionato Italiano ed assegnava anche il Trofeo Piero La Pera, bandiera della Catania Corse, entrambi conquistati con largo margine da Andrea Currenti, che ha portato al debutto il nuovo motore di Domenico Cosentino; quarta posizione per Cosimo Lazzaro e piazzamenti per Saverio ed Alfio Basile. Tra le Racing Start, vetture strettamente di serie, incontrastato dominio di Antonio Leonardi, che con la sua Citroen Saxo 1.6 ha messo dietro tutti, anche le vetture di cilindrata superiore, compresi i pur competitivi Salvo Gatto con una Alfa Mito turbo e Salvo Cocimano con una Clio Wiilliams. In Racing Start Plus terzo gradino del podio in classe 1.6 per Salvatore Monzone, di soli due decimi davanti a Salvatore Ferlito che si è invece imposto nella classe 1.4 davanti al concittadino di Chiaramonte Gulfi Salvatore D’Avola; buona anche la prova di Pietro Sciuto, ritornato a gareggiare dopo un forzato stop di qualche anno. In Prod S 1.4 podio tutto della Scuderia con Mario Raciti davanti ad Emilio Morando e Tommaso Motta, più staccato Bruno Paravizzini; quarto Giovanni Lauria in classe 1.6. Vittoria in Gruppo A di Edoardo Cappello “manico” indiscusso che ha sfruttato in pieno una vettura appena conosciuta; sfortunatissimo invece Lucio Naselli, dominatore del Gruppo E2 SH, fermato da noie meccaniche a qualche chilometro dal traguardo di gara due. In E1 Italia, detto della vittoria di Tudisco, sul terzo gradino del podio con lui è salito Bruno Caruso, mentre quarto si è classificato Giuseppe Leanza; ottimo terzo posto di Gruppo per Alfio Crispi e secondo di classe nonostante una rapportatura del cambio sbagliata che lo ha penalizzato molto. Nella classe 1.6 turbo debutto da applausi di Pietro Ragusa, con la Renault 5 turbo curata maniacalmente dal padre e conosciuta in tutta Italia, nonostante problemi al cambio che inseriva le marce come se estraesse i numeri della tombola, ha dominato la classe in scioltezza: quando sarà pronto il nuovo motore 1.6 farà preoccupare anche le monoposto! Terzo posto per Antonio Cusumano e quarto per Giovanni Grasso. Tra le auto storiche, dopo il ritiro in prova per problemi al cambio della Abarth 1000 dell’avvocato Nello Fisichella, eccellente affermazione di classe per Salvo Mortellaro al volante della sua Golf nel terzo raggruppamento, mentre nel secondo Pino Ridolfo si è imposto in una appassionante sfida a tre con le sempre ammirate Lancia Fulvia HF. Amaro ritiro invece in vista del traguardo per Davide Murè, che non è comunque riuscito a spegnere il sorriso per quanto si è divertito in questi due giorni. Lo spirito giusto, quello con cui tutti a breve affronteremo la prossima Catania Etna. Ma noi ci divertiamo ancor più se vinciamo..

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