Il 13 e il 14 giugno si sarebbe dovuta correre la Susa-Moncenisio, la competizione che in 118 anni – nel 1902 si corse la prima edizione – ha scritto pagine memorabili della storia dell’automobilismo sportivo. Si sarebbe, perché dopo settimane di attesa, di speranza, di fiducia incrollabile nelle proprie capacità organizzative, ma anche di estrema consapevolezza della situazione di emergenza sanitaria legata al Covid-19, Asd Supergara, organizzatore della manifestazione, ha deciso di rinviare la Susa-Moncenisio a data da destinarsi. “In oltre un secolo di vita”, commenta Mauro Scanavino, patron del sodalizio albese che da anni rende possibile questa “festa dei motori” all’ombra dell’Arco di Augusto a Susa, “la Susa-Moncenisio è stata fermata solo da due conflitti mondiali e da problemi di natura finanziaria. Ma, per senso di responsabilità e nel rispetto della salute e dell’incolumità di tutti i soggetti coinvolti e in attesa di chiare linee guida dettate dalla federazione, non avremmo potuto fare diversamente”. L’appuntamento della Susa-Moncenisio è solo rimandato. Torneranno i motori delle auto da corsa a rombare lungo le curve della vecchia strada napoleonica che da Susa conduce al Moncenisio e con loro i piloti pronti a sfidarsi nella gara che Enzo Ferrari definiva “La regina della montagna”. Torneranno insieme al pubblico degli appassionati, pronti ad applaudire i passaggi più spettacolari degli emuli di Vincenzo Lancia, il primo a scrivere il proprio nome nel “Libro d’Oro” su una Fiat HP 24.
Se è vero che, citando Steve McQuenn, “La vita è correre e il resto è soltanto attesa”, è altrettanto vero che questo è il momento di attendere. Per tornare, il prima possibile, a pensare alle proprie passioni, a correre e a vivere.