Emozione e concentrazione per la Trento-Bondone. O’Play: “Non è mai una gara come tutte le altre…”
Arriva l’appuntamento più atteso della stagione, croce o delizia a seconda dei verdetti della domenica, con il Phoenix Racing Team che tifa Migliuolo
Diciassettemilatrecento metri misura la Trento-Bondone e c’è chi, come Antonino Migliuolo, li conosce tutti ad uno ad uno. Neanche l’avesse costruita lui la strada, posato l’asfalto, piantato il guardrail e tutta la segnaletica. “O’Play”, come lo chiamano nel mondo delle corse, l’avrà percorsa in su e in giù diverse centinaia di volte, la sua palestra visiva oltre che agonistica. Quindici edizioni sinora disputate da quando il suo mentore, Pierluigi Fuganti della Scuderia Trentina, gli diede le chiavi di una vettura da gara per provare a vedere l’effetto che fa tener giù il piede in traiettoria. Adesso il driver del Phoenix Racing Team è pronto all’ennesimo appuntamento con la cronoscalata più antica del mondo, quinto round del Campionato Europeo della Montagna, croce o delizia a seconda dei verdetti di domenica 3 luglio. “Abbiamo fatto un lavoro estenuante di preparazione della macchina – confessa Migliuolo – per presentarci al meglio nella gara di casa, con uno stress psicofisico eccezionale perché qui c’è una tradizione formidabile e il tifo ti può condizionare. Gli avversari sono di grandissimo spessore e quindi le motivazioni sono al massimo”. Nessun paragone è possibile con le altre gare del Cem, decisamente più corte della prova trentina, che copre un dislivello di 1350 metri e ha una pendenza media dell’8,8 per cento. Qui servono cinque fattori in equilibrio: motore, gomme, assetto, coraggio e talento. Sabato due manche di prova, domenica una sola salita cronometrata per la classifica. Non c’è appello, gli sbagli si pagano carissimo. L’auspicio del Phoenix Racing Team è che tutto giri al meglio sulla Mitsubishi Lancer Evo IX. Il resto ce lo metterà sicuramente Antonino.